Ma il volo era già prenotato.
Un volo senza ritorno.
Da Ravenna, destinazione Paradiso.
E la morte si fa beffa di questa madre disperata.
La risparmia, incredibilmente la risparmia.
La bimba è ancora in volo, volerà per l’eternità.
Lei no.
Lei è costretta a rimanere su questa terra malgrado si sia lanciata dal nono piano con la figlia.
Il marito, in casa, non si accorge di nulla.
Mentre volano giù lei, mamma Giulia, la bambina e anche il cane.
Lo schianto, la fine.
No, nessuna fine.
Perché la vita è beffarda.
Contro ogni logica.
Non è finita per te, Giulia.
È appena cominciato un altro inferno, il peggiore.
Perché nessun inferno è peggiore di quello che attraverserà una mamma che ha ammazzato la figlia pensando di morire con lei.
Nessun inferno è più orrendo.
E forse è meglio tacere.
Perché le domande sarebbero troppe e le risposte troppo poche.
Stava male, aveva problemi, era seguita da specialisti.
No, mi spiace.
Era stata abbandonata.
L’abbiamo tutti abbandonata.
In questo inferno di mondo incapace di riconoscere la disperazione più profonda, il dolore più straziante, il vuoto più totale.
Ti abbiamo abbandonata Giulia.
La tua bambina raggiungerà la sua destinazione.
Per te il viaggio è appena cominciato.
E vorrei tanto abbracciarti.
Un bacio, una carezza.
E una sola parola.

Scusateci ❤️

Antonella Pavasili


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