Avolteénecessariomettercilatesta#

0

C’è una parte di me persa dietro l’iride stinta e il ciglio curvo.

Là dove la fronte lamenta una ruga e la bocca distorce il sorriso,

è da lì che mi guardo da dentro, nei corridoi vuoti di un tempo fermo.

Osservo le gesta,

i pensieri lenti,

il guizzo delle idee,

il vuoto dei ricordi,

mi ascolto,

 come estranea spettatrice di me stessa mi guardo dentro.

L’altra me osserva l’intorno, il fuori, il mondo.

Quello che vede le piace quasi sempre!

Vive di visioni e di euforia è pazza o forse saggia.

Eppure, non assomiglia per niente all’altra me che anche adesso giudica severa.

Non vanno d’accordo le due me stesse obbligate a dividere lo stesso corpo,

divise solo dall’ingombrante naso che evita da sempre un chiarimento.

Potendo se ne andrebbero all’istante lontane da quest’ io troppo ingombrante, ognuno per suo conto finalmente libere di esistere.

Simona Quilici


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *