In un certo senso già sentivo che avrebbero scelto te e solo te come luce dei loro occhi.

Chiamalo presagio o intuizione o più semplicemente lo svolgersi fatale degli eventi.

Sei stata brava ad insinuarti nei loro cuori.

Sei stata la figlia perfetta, come sarai la moglie perfetta e la madre perfetta.

A me tutto ciò è riuscito meno bene.
Non sono stato mai bravo a decifrare i desideri degli altri, né a comprendere cosa fosse bene per me, o bene in sé.

Devo ammettere che tu hai avuto sempre capacità migliori, rispetto alle mie, nel fare le scelte giuste al momento giusto.

Intuito femminile od alchimia. Io, ho seguito una strada.

Che l’abbia aperta io o sia stata segnata da altri, a questo punto, non credo faccia molta differenza.

Non guardarmi così, sorella mia.

So perfettamente di essere altrettanto colpevole di altri di questa mia situazione e forse anche di più, ma bestemmiare e recriminare mi addolcisce il cuore dall’acre senso del rifiuto che contraddistingue la mia vita sin dal primo vagito.

Probabilmente se i nostri veri genitori non ci avessero imprigionati negli ingranaggi degli affidi e delle adozioni, le cose sarebbero andate in maniera diversa.

Di genitori ora ne abbiamo di nuovi, ma in cuor loro han scelto te.

Ne son contento anche se un po’ fa male.

Dal canto mio, avrei voluto solo essere amato per me stesso, anche se a qualunque domanda su chi io sia non avrei risposta alcuna.

So solo che le cose sono andate così.

Giancarlo Pansini


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