Anime gemelle

Marco l’avrebbe riconosciuta ovunque, ma mai avrebbe creduto di incontrare Eleanor in quell’occasione.

Era la festa di fine anno scolastico e i bimbi della scuola materna si preparavano ad affrontare l’ultima competizione sportiva.

Fra questi c’era Robertino, il figlio di Marco, che percorreva goffo, ma deciso, l’ultimo tratto del percorso ad ostacoli.

L’emozione per la gara era tanta e tutti i genitori eccitati acclamavano a gran voce i propri figli, rendendo quel semplice percorso un’ardua impresa, dove nessuno dei partecipanti si impegnò di meno.

Concentratissimo Robertino dava fondo a tutte le sue energie, era tra i più grandi della scuola, ma a lui interessava solo che i suoi genitori fossero lì a guardarlo.

Il suo papà però non ne seguiva affatto la prova. 

Marco, infatti, osservava quella ragazza che se ne stava a pochi passi davanti a lui e che teneva per mano un altro uomo.  

Assorto nei suoi pensieri si ridestò di soprassalto sentendo la donna al suo fianco esultare.

Bravo Robertino!” esclamò anche lui, applaudendo e rendendosi conto di aver perso la prova di velocità di suo figlio.

La ragazza davanti a lui, al suono della sua voce, si irrigidì:

come se quella voce le fosse penetrata all’interno del corpo bloccandone il respiro.

L’amica, che le stava a fianco, intervenne prontamente e toccandole il braccio le sussurrò:

<<Ely non ti voltare, e sì è lui!>>

Eleanor guardò Luciana negli occhi e poi con un movimento lento del capo si voltò dietro di sé

incontrando lo sguardo di Marco.

<<Ti avevo detto di non girarti!>>

incalzò l’amica.

<<Ma che ci fa qui? È sposato?>>

bisbigliò Eleanor avvicinandosi all’orecchio di Luciana.

Con un sorrisetto sornione Luciana disse

<<Mi sono dimenticata di raccontarti un po’ di cose>>

<<Ma dai? >>

disse Eleanor guardandola con aria interrogativa.

<<Non pensavo che ti interessasse più>>

confessò l’amica.

<<No, non mi interessa, era così, per tenermi aggiornata, visto che ormai abbiamo deciso di trasferirci definitivamente qui era bello sapere chi altri ci vive.>>.

Precisò Eleanor cercando di essere il più naturale possibile, ma Luciana la conosceva bene e con una piccola spallata aggiunse

<<Sì, si, per amore della conoscenza solo ed esclusivamente per amore della conoscenza!>>

calcando volutamente la parola amore.

<<Avete finito di spettegolare?>>

Intervenne, Gianni, il marito di Eleanor

<<seguite la gara, i bimbi si stanno impegnando molto con questa afa pazzesca, guarda Giada come passa quel cunicolo>>

indicando la figlia con fare orgoglioso.

<<Amore, la vedo fare queste acrobazie ogni giorno, è agilissima>>

ribatté prontamente Eleanor

<<oggi tutto questo lo fa per te, non ti vede tutta la settimana ed è felicissima di avere qua il suo papà>>

e poi indicando Luciana aggiunse

<<io e Lucy non ci vedevamo da anni, abbiamo un po’ di chiacchere da recuperare!>>.

<<Sì, nostra figlia è la più brava>>

concluse Gianni continuando a seguire con lo sguardo le peripezie di Giada.

Eleanor guardò suo marito, era felice che fosse un padre così attento e premuroso nei confronti della figlia.

Stava per prendergli la mano, ma proprio in quel momento Giada terminava il suo percorso e lui iniziò ad applaudirla con fervore acclamandola.

Brava! Brava!

Pochi passi dietro di lei c’era sempre Marco, che non le staccava mai gli occhi di dosso e lei questo lo sentiva,

come percepiva i ricordi che prepotentemente le stavano affollando la testa.

Non voleva abbandonarsi a loro proprio in questo momento. 

La piccola Giada, alla fine del suo percorso, corse ad abbracciare la mamma e il papà.

Eleanor si chinò e la prese in braccio cercando di concentrarsi solo su di lei.

<<Visto zia come ho fatto la capriola?>>

disse la piccolina rivolgendosi a Luciana, che non ebbe neanche il tempo di risponderle.

Giada era già passata in braccio al suo papà per spiegargli tutto il percorso e come aveva fatto a essere così veloce.

<<Tranquilla, il suo papà viene prima di tutti, anche prima di me>>

affermò prontamente Eleanor vedendo che l’amica ci era rimasta un po’ male.

<<Uff, avevamo fatto tanto le prove delle capriole io e lei>

ribatté Eleanor con tono quasi offeso

<<ma lo so, il papà è sempre il papà>>

e le due amiche sorrisero nel vedere Giada in braccio a Gianni, mentre si agitava nel raccontargli tutto nei minimi dettagli.

Un attimo dopo, si era già divincolata dalla sicura presa del padre per correre a giocare con le sue amichette.

Luana Cechet

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