La gara proseguiva, le grida giocose riempivano l’aria e il vociare ed esultare dei genitori faceva da eco ad ogni salto, corsa o capriola dei rispettivi figli.

Eleanor continuava a sentire gli occhi di Marco addosso.

Un brivido le percorse la schiena e non riuscì a frenare i ricordi: era così piacevole ripensare a quel periodo della sua vita, tutto era facile, leggero, innocente.

<<Io ti amo>>

lei aveva confessato a lui, senza vergogna.

Lui candidamente le aveva sorriso … il sorriso più bello del mondo.

<<Hai 13 anni, io sono troppo vecchio per te e poi la mia fidanzata non credo che sia d’accordo!>>

<<Non mi importa, io ho tanta pazienza, aspetterò, tanto io ti amerò per sempre!>>

e questo lei glielo ricordava ogni volta che si incontravano.

<<Mamma mia! Non ti stacca gli occhi di dosso!>>

Luciana riportò Eleanor al presente e poi guardandola aggiunse

<<mica stavi pensando a lui?>>

<<Si>>

ammise candidamente abbassando lo sguardo.

<<Mi avevi stressato tantissimo con la storia di incontrarlo casualmente, di nasconderci dietro l’angolo di casa sua per poi sbucare fuori nel momento preciso in cui lui rientrava dal lavoro. Dove poi mi avresti lasciata lì, come una cretina, ad aspettare perché tu dovevi parlare con lui>>

 e incalzando la dose

<<e dico, questa storia, è andata avanti per anni e io sempre lì, dietro l’angolo.>>

<<Ok, va bene ho capito, sei stata un’amica favolosa>>

e guardandosi si misero a ridere.

<<Ti ricordi la festa in spiaggia?>>

<<Quale delle tante?>>

<<Quella dei miei 17 anni.>>

<<Ah sì! In quel bar dove mettevano musica e il tipo dietro al banco era quel figo palestrato, lo sai che adesso è…>>

Luciana non riuscì a finire la frase che Eleanor la interruppe bruscamente.

<<Sì, sì, ma non volevo parlarti di quel figo, ma di quello che interessava a me! Era lì quella sera.>>

<<Ma dai, non mi avevi detto niente>>

Luciana rispose sorpresa e incredula per questa rivelazione

<<perché non me l’hai detto che c’era anche Marco?>>

<<Tu eri intenta a ballare tutta sexy per farti notare dal barista.>>

Luciana scoppiò in una risata.

<<Io a ballare sexy? Con il mio senso del ritmo? Devo essere stata proprio uno spettacolo da vedere.>>

<<Effettivamente eri divertente>>

ammise Eleanor sorridendo al ricordo.

<<Ma tornando a Marco e dimenticando le mie doti ballerine, che ci faceva lui li?>>

<<Niente, aveva saputo che ero lì a festeggiare i miei 17anni ed è venuto a farmi gli auguri.>>

<<E poi?>>

insistette Luciana.

<<E poi mi ha invitato il giorno dopo a fare un giro in moto con lui, ah sì, mi aveva anche detto che si era lasciato con la ragazza.>>

<<Ma scherzi? Non mi avevi detto nulla di tutto questo.>>

Eleanor si strinse tra le spalle e si giustificò

<<Sai sono accadute un sacco di cose in quel periodo, poi tu sei partita per andare a studiare a Bologna. >>

<<Sì, un fallimento completo>>

disse scuotendo la testa Luciana

<<e del giro in moto? Vi siete incontrati il giorno dopo? >>

<<Ma guarda qua chi si vede, le due americane di nuovo unite come una volta>>

Marco interruppe le loro chiacchere

<<questa è Lucy e questa è Ely>>

disse presentandole alla moglie.

Voltandosi a guardarlo Eleanor non si era nemmeno accorta che accanto a lui c’era anche una signora.

A dir il vero non aveva capito neanche il suo nome, era già persa negli occhi scuri e profondi di lui!

Luciana ruppe l’imbarazzo.

<<Ciao Marzia, piacere di vederti!>>

e poi rivolta a Marco aggiunse

<<comunque io conoscevo già tua moglie e non siamo americane, anzi solo Eleanor lo è per metà, io neanche lontanamente.>>

Eleanor cercò con lo sguardo suo marito, ma lui si era già allontanato per parlare con un altro papà, sicuramente di lavoro.

In quel momento arrivò Robertino, tutto agitato, doveva assolutamente mostrare un nuovo gioco a sua madre e strattonandola se la portò via.

Luciana si sentì di troppo, come un adolescente tra due fidanzatini e, con la scusa di andare a dar un’occhiata a Giada, si defilò.

I due amici rimasero per un lungo istante a guardarsi negli occhi senza proferire parola, forse erano troppe le cose che volevano dirsi e troppi chiarimenti da dare.

<<Sei senza parole? Fino ad ora tu e Lucy non avete smesso un attimo di chiacchierare e ora a me non dici niente?>>

Un nodo le serrava la gola e con voce roca ribatté:

<<Ti sei sposato, hai anche un figlio con quella signora!>>

un secondo dopo si era pentita della sua uscita.

La voce che aveva pronunciato quella frase non pareva proprio la sua, ma lui senza dar troppo peso a questo rispose:

<<Quella signora ha la mia età! E anche tu sei andata avanti, una bella bimba, un marito con un lavoro importante. A proposito basta girare per il mondo?>>

Lui cercava di metterla a suo agio e lei sentiva il cuore batterle forte nel petto, le mani le sudavano, cercò di sembrare normale; inghiottì sperando di cacciar via quel nodo dalla gola ma riuscì solo a spostarlo alla bocca dello stomaco

-ok- pensò -discorso giramondo- e con aria da donna vissuta iniziò:

<<Il lavoro di mio marito Gianni ci ha portato in molte parti del mondo, immagino che i miei parenti si siano divertiti a raccontare le nostre avventure, so che sanno essere alquanto fantasiosi e pittoreschi, ma non sempre è come sembra. Ora abbiamo deciso di fermarci e stabilirci qui per dare stabilità a nostra figlia.>>

<<Ok, ok, fermati>>

la interruppe sorridendole

<<non volevo un monologo. Tu come stai? Sono passati 10 anni, ti ho pensato qualche volta.>>

<<Solo qualche volta?>>

<<Qualche volta di troppo, forse>>

ammise timidamente Marco.

<<Adesso è tardi per rimpianti, scuse o giustificazioni, anche se vorrei tanto sapere perché te ne sei andato senza salutarmi, senza darmi una spiegazione>>

Eleanor cercava di mantenere il controllo, ma la rabbia ora stava crescendo in lei e il suo stomaco era tutto in subbuglio.

<<È stato meglio così, credimi. La differenza d’età, mi sembrava di approfittare di te>>.

Lui le sfiorò il braccio facendole venire la pelle d’oca, non capiva più che sentimenti provava e si chiedeva se si potesse percepire un misto di tutte le sensazioni esistenti, perché se era così lei ora provava tutto.

<<Vorrei tanto abbracciarti>>

confessò candidamente Marco

<<vorrei tornare indietro nel tempo, vorrei tornare sulla barca con te!>>

<<Allora ci pensi anche tu? Se chiudo gli occhi rivedo ancora la nostra immagine riflessa allo specchio.>>

D’un tratto Eleanor sentì cingersi la vita dal braccio di suo marito.

<<Non ci presenti, tesoro>>

disse Gianni guardando Marco incuriosito.

Eleanor percepì quel gesto come un segno di possesso, come se suo marito stesse marcando il territorio.

Ma quando mai si avvicinava a lei così affettuoso e possessivo?

Aveva capito qualcosa?

Aveva sentito qualcosa?

Luana Cechet

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