Nel mio tempo trascorso come lettore e spettatore di opere teatrali, mi sono sempre chiesto, alla fine della lettura di un libro o di una rappresentazione teatrale, quale fosse il messaggio che l’autore avesse voluto trasmettere all’Umanità in ascolto.

Orbene, tante volte ho potuto constatare, riflettendo, che tali autori a loro modo sono stati dei profeti, anticipando tanti eventi che nel tempo futuro si sarebbero verificati.

Bertolt Brecht nelle sue “Storie da calendario” narra una storia di eredità e precisamente racconta

“Un padre, prima di morire, lascia in eredità ai suoi tre figli 17 cammelli, assegnandoli secondo le seguenti proporzioni: al maggiore dei figli la metà, al secondo la terza parte e al minore la nona parte.
I figli cercano di dividerli ma non riescono a farlo e cominciano a litigare per il possesso degli animali.
Alla fine, si ricordano dell’esistenza di un saggio nel villaggio, vanno da lui e gli espongono il problema. Costui, serenamente, dice: “Io vi presto un cammello dei miei, dividete e portatemi il resto!”
I tre figli prendono il cammello e iniziano la divisione.
Al primo tocca la metà di diciotto che fa nove, al secondo la terza parte di diciotto che fa sei e al più piccolo la nona parte di diciotto che fa due.
Alla fine, si accorgono che nove più sei e più due fa diciassette, cioè il totale dei cammelli assegnati dal loro padre.
Il cammello in più, quindi, dovranno riportarlo al saggio del villaggio.
L’autore ha fatto notare come la brama del possesso sia la causa di liti, di violenza e di discussioni animate.

Attualmente stiamo vivendo un periodo storico colmo di discussioni animate, di odi e di sopraffazioni alimentate dalle lobby che fomentano divisioni e contraddizioni idiote.

Manifestazioni contro la violenza sulle donne che culminano, ad esempio, nell’attacco di una sede Pro Vita, associazione che difende le donne, che tutela i loro diritti sulla maternità e che le aiuta nel loro percorso decisionale; sede data alle fiamme e soggetta a distruzione a seguito del lancio di una bomba molotov e tutto in nome della difesa “contro la violenza sulle donne”.

Un esponente della estrema sinistra dice, addirittura, che i centri probità rientrano fra i responsabili delle violenze verso le donne; la Segreteria del PD non condanna il gesto di violenza orrenda, anzi si defila dai microfoni dei giornalisti rimanendo in un mutismo imbarazzante.

Orbene il cammello che è stato donato all’umanità è l’amore che ci dovrebbe aiutare a dividere con il nostro prossimo i beni che ci è stato donato, ma noi seguitiamo a litigare per il “possesso”.

Continuiamo a farci plagiare dalle lobby che cercano di instillare nelle nostre menti concetti arcaici e tribali che non hanno nessuna attinenza con i tempi che viviamo.

Per concludere, Ibsen nella sua opera teatrale “Gli spettri” evidenzia le sofferenze che una donna ha dovuto subire a causa dei comportamenti del marito, atti protrattisi fino alla morte dello stesso; la sua opera benefica verso l’umanità è un modo per riparare alle efferatezze del passato. Mentre il figlio della donna, Osvaldo, rientra da Parigi, città in cui era solito esercitare l’arte della pittura, per andare ad abitare con la madre, lui le confessa, proprio nel momento in cui l’asilo edificato dalla stessa inizia a bruciare, di essere affetto della stessa malattia del padre.

Oggi l’umanità non fa altro che domandare il Sole, ma a differenza di Osvaldo, non ha una madre amorevole capace di comprendere il suo infinito dramma.

Vittorio Luciano Banda


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