Autunno in standby
Le foglie non cadono, scrollano via,
come notifiche leggere che impariamo a ignorare.
L’autunno entra in background
e la città respira intorno a me,
tra passi, luci e suoni che scorrono come messaggi non letti.
Il vento gioca tra i rami,
intrecciando pensieri e colori,
come inviti silenziosi a fermarsi un attimo, a sentire.
Un bambino raccoglie una foglia rossa,
la solleva come un piccolo segreto offline.
Io lo guardo e sorrido:
non serve salvare tutto, basta riconoscerlo, basta esserci.
Cammino aggiornando il respiro,
installando giorni più lenti e pieni,
dove ogni foglia che scende porta un invito gentile
a ricominciare,
a guardare il mondo con occhi nuovi,
a scegliere ciò che vogliamo davvero custodire.
E allora capisco:
l’autunno non è standby, è download lento
di tutto ciò che conta davvero,
un filo sottile che collega digitale e umano,
rumore e silenzio, foglia rossa e meraviglia.
La vera saggezza sta nell’imparare
a lasciare andare senza perdere il senso,
a restare presenti anche quando tutto cambia,
e a trovare nelle piccole cose
la misura della propria vita.