Crisi di coppia, è un argomento che pensavo non mi avrebbe mai toccata da vicina.

Amici e parenti erano soliti parlare dei loro problemi coniugali, mentre io no.

Non capivo come fosse possibile giungere a determinati livelli, smettere di piacersi, di amarsi, non sopportarsi, non piacersi, fino ad arrivare a detestarsi e ad allontanarsi definitivamente.

Fu solo quando fui io ad essere coinvolta in una crisi di coppia che iniziai a dubitare di tutto, iniziai persino a domandarmi quale fosse il senso della vita, quale fosse la ragione per cui due persone debbano amarsi profondamente per tutta la vita, e tante altre paturnie esistenziali.

Quando mi sono ritrovata a dover superare la crisi di coppia non è stato così semplice come immaginavo, perché credevo che sarebbero bastate le parole giuste per rimediare.

Di fatti, parlare, era sempre stato il consiglio che io davo alle amiche che non riuscivano a trovare un punto di incontro con i loro partner.

Ho sempre cercato di dare il massimo, almeno lo credevo, ma allo stesso tempo non riuscivo a vivere una relazione pienamente appagante con Matteo.

Io e Matteo ci siamo conosciuti quando eravamo ancora bambini, poi una volta iniziata l’università, le nostre strade hanno preso direzioni differenti.

Ma l’amore si sa, trova sempre una strada.

Così, alla soglia dei 40 anni, si innescò nuovamente quella forte intesa che ci legava fin dalla nostra giovinezza.

Durante gli anni il suo aspetto non era cambiato, per me era sempre Matteo, bellissimo fuori e super interessante dentro, forte, deciso e determinato, insomma, era l’uomo che ogni donna avrebbe desiderato.

Quindi, abbiamo iniziato la nostra avventura in età adulta, mossi da un fuoco incessante, ma ad un certo punto ho avuto come l’impressione che tutto fosse giunto al capolinea e che la fiamma iniziale si fosse ridotta ad una flebile fiammella.

Matteo era sempre impegnato, era assorbito dal suo lavoro e io mi sentivo trascurata, tanto da diventare gelosa, possessiva e piena di paure.

Era stanco, rientrava a casa e non aveva voglia di parlare, mentre io non vedevo l’ora di raccontargli della mia giornata.

E alla fine, era come se non mi sentissi capita, ascoltata.

Pur vivendo nella stessa casa ci vedevamo sempre meno, rientrava la sera tardi, spesso dopo cena e questo mi faceva soffrire davvero tanto, mi sentivo abbandonata, avevo bisogno della sua presenza.

Era lì, fisicamente, ma con la mente altrove.

Mi domandavo cosa dovessi modificare per riportarlo da me, quali fossero gli atteggiamenti che avrei dovuto evitare, quali invece da praticare.

Ero in un vicolo cieco dal quale era impossibile uscirne.

Volevo riportare la nostra storia come all’inizio, volevo rivivere le sensazioni che avvertivo durante la fase dell’innamoramento.

Innamoramento, più mi ripetevo questa parola, più mi rendevo conto che probabilmente era questo ad essersi esaurito e che se fosse stato effettivamente così allora nessun rimedio sarebbe stato in grado di riportare in vita la nostra coppia.

Ho cercato di individuare le ragioni della nostra crisi, mi domandavo quali fossero i reali motivi che hanno contribuito al nostro allontanamento e da che cosa scaturissero i nostri continui litigi.

Non facevo altro che riflettere, mi perdevo dentro a pensieri profondi.

Mi sono concessa del tempo, quello necessario per capire quali fossero le mie mancanze, soprattutto perché non volevo essere quel genere di donna che addossa le responsabilità al compagno.

Mi sono analizzata, ho cercato di avere una visuale su di me dall’esterno, ero diventata la mia principale spettatrice ed è stato solo allora che mi sono resa conto di essere troppo insicura, spaventata.

Le ferite emotive che mi portavo dentro, mi hanno trasformata nella versione peggiore di me stessa, ed è da qui che ho deciso di ripartire.

Mi sono detta la frase che normalmente pronunciavo alle mie amiche:

“Le difficoltà si possono superare insieme”.

Fu solo in quel frangente che in me si aprì una sorta di spiraglio mentale, era arrivato il momento di maturare, di essere più consapevole.

Dovevo capire quale fosse la direzione che stavo prendendo, ma, per comprenderlo appieno, è stato necessario allontanarmi da Matteo.

Stare insieme stava diventando deleterio e la situazione che si era venuta a creare non faceva altro che alimentare la crisi in corso.

No non volevo lasciare Matteo, mi sono solo resa conto che quando si vive una crisi di coppia occorre non trascurare la vera motivazione che ci spinge a voler proseguire una relazione, sebbene tal relazione, in quel momento, non faccia altro che renderci tristi, arrabbiati e pieni di rancore.

Senza una buona motivazione sarà difficile ottenere buoni risultati nel breve e lungo termine.

Ho compreso che la coppia è chiamata a lasciarsi alle spalle le divergenze per giungere a un compromesso, in modo da non essere più condannati all’infelicità mentale e fisica.


Tuttavia, se non riusciamo a trovare una motivazione che ci porti a voler proseguire il nostro rapporto, e che, al contrario, stare con l’altra persona non fa altro che rappresentare un sacrificio, allora è opportuno prendere una decisione e chiudere questa relazione definitivamente.

Tante persone non hanno il coraggio di prendere in mano la situazione, di ammettere la realtà dei fatti e così facendo decidono nonostante tutto di continuare a stare insieme e di trascinare relazioni ormai spente.

Porre un punto su una relazione ormai giunta al capolinea talvolta è visto come un fallimento, ma è bene sapere che la fine di una storia non può che rappresentare l’occasione per una profonda rinascita interiore.

Riconoscere che non c’è più quella sintonia di una volta, provare continuamente emozioni di rabbia, tristezza e delusione, non condividere esperienze piacevoli, sentire un senso di costrizione e un forte calo del desiderio sessuale, sono tutti campanelli d’allarme a cui ho prestato attenzione.

All’inizio non mi sono allarmata, ho cercato di mantenere la calma, ho accettato gli alti e i bassi del rapporto, senza lasciarmi travolgere dalle sensazioni spiacevoli o idealizzare eccessivamente lo stesso concetto d’amore.

Però te lo devo dire, solo grazie al sostegno di un bravo terapeuta sono riuscita a ritornare sui miei passi e a guardare la realtà sotto un differente punto di vista.

Il percorso è stato duro, ma giorno dopo giorno, io e Matteo siamo diventati due entità distinte, ma fortemente legate da un sentimento tutto nostro.

Oggi sono fermamente convinta che le crisi di coppia diventano un lontano ricordo quando si rispetta l’altrui interpretazione della realtà, si cerca un’adeguata apertura e viene coltivato il benessere all’interno della coppia.

Trovare un punto di incontro, facendo in modo che non sia sempre lo stesso partner a cedere, risulta determinante se si desidera salvare un rapporto di coppia.

E tu, hai mai vissuto una crisi di coppia?

Se ti va, raccontacelo. La tua storia verrà pubblicata in forma anonima.

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